Barometro della transizione 2025

Risultati principali, marzo/aprile 2025

Indagine presso i giovani e le aziende su incarico della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI

Obiettivi e metodologia dello studio

L’obiettivo del barometro della transizione è rilevare le scelte formative compiute dai giovani al termine della scuola dell’obbligo e valutare la situazione relativa al mercato svizzero dei posti di tirocinio.

A tal fine, ogni anno viene svolto un sondaggio online in tre lingue articolato in due fasi (marzo/aprile e agosto) fra i giovani di età compresa tra i 15 e i 17 anni (14-16 anni per il Ticino) e le aziende con almeno due dipendenti (archivio barometro della transizione).

 

I grafici che seguono riassumono i risultati principali della prima fase di rilevamento del 2025. Per i dettagli sulla metodologia rimandiamo alla scheda tecnica.

I valori assoluti indicati nello studio sono frutto di stime. I risultati dei campioni sono stati stimati sul totale degli intervistati.

L’essenziale in breve

Il 60 per cento dei giovani alla transizione I ha già una soluzione definitiva.

Il 67 per cento dei posti di tirocinio offerti è già occupato.

Giovani

Tra marzo e aprile 2025, 96’855 giovani di età compresa tra i 15 e i 17 anni (Ticino: 14-16) erano in procinto di compiere la propria scelta formativa. Una volta terminata la scuola dell’obbligo, la maggior parte di loro intende iscriversi a una formazione professionale di base. Le scuole di maturità e le scuole specializzate sono al secondo posto tra gli indirizzi maggiormente scelti. Oltre un quarto dei giovani sta prendendo in considerazione un anno intermedio o una formazione transitoria.

Il 63 per cento dei giovani interessati a un posto di tirocinio ha già sottoscritto un contratto (28’975). Questo valore si attesta per la terza volta consecutiva ai livelli pre-pandemici (2024: 61%, 2023: 62%, 2022: 56%, 2021: 52%, 2020: 56%, 2019: 61%). Un ulteriore 11 per cento (4’854) dei giovani ha già ricevuto una conferma verbale per un posto di tirocinio. È importante evidenziare che queste cifre rappresentano solamente una parte della domanda di posti di tirocinio, ovvero quella di giovani di età compresa tra i 15 e i 17 anni (Ticino: 14-16 anni) che hanno concluso la scuola dell’obbligo.

24’171 giovani alla transizione I hanno superato gli esami di ammissione a scuole di maturità e scuole specializzate o a formazioni professionali di base di tipo scolastico oppure hanno accettato altre offerte (anno intermedio, formazione transitoria).

Complessivamente, quindi, il 60 per cento dei giovani intervistati (57’999) ha già trovato una soluzione che inizia direttamente dopo le vacanze estive. Questo valore è di nuovo notevolmente superiore rispetto agli anni di pandemia 2020-2022 (2024: 64%, 2023: 63%, 2022: 51%, 2021: 51%, 2020: 51%, 2019: 57%)

Aziende

Nel complesso, il 57 per cento delle aziende che hanno partecipato al sondaggio offre posti di tirocinio. Dal 2023 è possibile stabilire la percentuale di aziende formatrici nel campione lordo del presente rilevamento, il che consente di raggiungere meglio queste ultime. Ciò spiega l’aumento del valore negli ultimi tre anni (2025: 57%, 2024: 57%, 2023: 56%). Negli anni precedenti della serie di rilevamenti, la quota di aziende formatrici nel campione era di circa un quarto.

Il numero complessivo di posti di tirocinio offerti nel 2025 è stimato in circa 76’273 unità. Il 91 per cento dei posti di tirocinio offerti (69’658) sono formazioni professionali di base che portano al conseguimento di un attestato federale di capacità (AFC), mentre l’8 per cento (5’926) è costituito da formazioni professionali di base con certificato federale di formazione pratica (CFP). Per la quota rimanente (1%) i dati non hanno consentito un’attribuzione univoca.

La maggior parte delle aziende che formano apprendisti offre lo stesso numero di posti dell’anno precedente (78%), mentre l’11 per cento offre più posti rispetto al 2024 e un altro 10 per cento afferma di aver ridotto l’offerta. Questi valori si sono mantenuti perlopiù stabili.

Tra marzo e aprile 2025, il 67 per cento dei posti di tirocinio (50’ 844) era già stato assegnato. Ad eccezione del leggero calo registrato negli anni 2021-2023, questo valore è perlopiù stabile (2024: 66%, 2023: 63%, 2022: 64%, 2021: 63%, 2020: 66%, 2019: 67%; 2018: 70%).

Il ruolo dei genitori nella scelta formativa

Giovani

Anno dopo anno, il barometro della transizione evidenzia il ruolo fondamentale dei genitori nella scelta formativa dei figli. L’81 per cento dei giovani intervistati afferma di essere stato sostenuto dai genitori in questo processo.

 

Per i giovani che si interrogano sulla scelta formativa al termine della scuola dell’obbligo, i genitori rappresentano quindi i principali interlocutori (47%) prima degli insegnanti.

Ben l’86 per cento dei giovani attesta ai propri genitori un livello di conoscenza piuttosto o molto buono del sistema scolastico svizzero. Nella Svizzera tedesca i genitori vengono descritti come bene informati più spesso che nelle altre regioni del Paese (livello di informazione piuttosto/molto buono: DCH 89%, FCH 80%, ICH 83%). Inoltre, il livello di informazione dei genitori senza passato migratorio riceve una valutazione migliore rispetto a quello dei genitori con passato migratorio (piuttosto/molto buono: svizzeri 89%, stranieri 73%).

Un altrettanto elevato 81 per cento attesta ai genitori un livello di conoscenza piuttosto o molto buono del sistema di formazione professionale elvetico.

Anche su questo punto, i giovani della Svizzera francofona e italofona esprimono un giudizio significativamente più critico rispetto ai giovani della Svizzera tedesca (conoscenze scarse o molto scarse: DCH 12%, FCH 16%, ICH 23%). Ancora più marcata è la differenza tra i giovani svizzeri e quelli di altre nazionalità (conoscenze scarse o molto scarse: svizzeri 10%, stranieri: 25%).

Riguardo al grado di conoscenza dei percorsi formativi successivi alla formazione professionale di base, il giudizio è altrettanto positivo, seppur non ai livelli delle due domande poste in precedenza: Il 76 per cento ritiene i genitori da bene a molto bene informati, il 17 per cento da male a molto male informati.

Secondo una buona metà dei giovani, i genitori non hanno aspettative specifiche per quanto riguarda il loro percorso formativo. Quando però esprimono un desiderio chiaro, propongono all’incirca con la stessa frequenza la formazione professionale di base e il percorso formativo generale . Il percorso formativo generale viene scelto con una frequenza significativamente maggiore dalle giovani donne (uomini: 14%, donne 22%). Inoltre, in base a quanto indicato dai giovani, i genitori della Svizzera tedesca desiderano più spesso che i loro figli seguano una formazione professionale di base di tipo duale rispetto a quelli delle altre regioni del Paese, dove si preferisce il percorso formativo generale (tirocinio / scuola di maturità: DCH 25%/12%, FCH 12%/28%, ICH 7%/31%). La differenza più evidente si riscontra però tra i giovani con o senza cittadinanza svizzera: rispetto ai coetanei svizzeri, i giovani con un passato migratorio si confrontano molto più spesso con i desideri dei genitori (svizzeri: 40%, stranieri: 55%).

La volontà dei genitori non ha sempre lo stesso peso nella scelta formativa dei giovani, almeno dal punto di vista dei giovani stessi. Il 38 per cento afferma che il desiderio dei genitori non ha avuto alcuna influenza, mentre un altro 31 per cento gli attribuisce un’influenza piuttosto modesta. Per contro, il 22 per cento attribuisce al desiderio dei genitori un ruolo (piuttosto) significativo. Ciò è particolarmente evidente tra i giovani della Svizzera francofona (27%) e italofona (31%) e tra quelli di nazionalità straniera (35%). A titolo di confronto: tra i giovani di lingua tedesca questa percentuale è del 19 per cento, tra quelli di nazionalità svizzera del 18 cento.

SIl ruolo dei genitori viene descritto dai giovani alla transizione I come chiaramente importante a livello di supporto, meno però a livello di influenza diretta.

Aziende

La maggior parte delle aziende intervistate valuta i genitori dei propri apprendisti come poco o per nulla impegnati nella formazione dei figli. Solo il 34 per cento delle aziende formatrici in Svizzera li considera piuttosto o molto impegnati. Il coinvolgimento maggiore, a giudizio delle aziende formatrici, si riscontra tra i genitori della Svizzera francofona, seguiti da quelli della Svizzera tedesca.

 

Inoltre, si rilevano differenze significative tra i settori economici: i genitori di apprendisti del settore primario (agricoltura, attività mineraria, pesca, foreste) sono considerati più impegnati dei genitori di apprendisti del settore industriale o dei servizi (piuttosto o molto impegnati: settore primario 39%, settore secondario 32%, settore terziario 34%).

Giovani alla transizione I

Interessi per la scelta formativa

Al termine dell’anno scolastico 2024/2025, la maggior parte dei giovani (54’396, 61%) ha deciso di intraprendere una formazione professionale di base. Tra questi si riscontra una netta preferenza per la formazione di tipo duale (47’423, 87%) rispetto a quella di tipo scolastico (6’973, 13%).

Poiché al momento del sondaggio (aprile 2025) il 36 per cento dei giovani non aveva ancora una soluzione definitiva, nella domanda sulle preferenze sono state accettate più risposte. Questo spiega probabilmente il forte interesse per il percorso di formazione generale, al secondo posto con il 44 per cento delle preferenze (38’907 giovani).

12’545 giovani pensano di iniziare un anno intermedio (14%), mentre 10’698 optano per un’eventuale formazione transitoria (12%). Dopo l’aumento registrato negli anni precedenti, nel 2025 l’interesse per un anno intermedio è nuovamente in calo. La domanda di formazioni transitorie si mantiene relativamente stabile.

La maggior parte degli uomini prende in considerazione una formazione professionale di base di tipo duale (60%), mentre sono molti meno a scegliere una scuola di maturità o una scuola specializzata (36%).

 

Fra le donne il rapporto è più equilibrato: il 51 per cento preferisce una scuola di maturità o una scuola specializzata, il 46 per cento una formazione professionale di base duale. La percentuale di ragazze che optano per una scuola di maturità o una scuola specializzata è leggermente superiore anche a quella dello scorso anno (2024: 47%). Le formazioni transitorie e gli anni intermedi interessano entrambi i sessi in egual misura.

Ragazze e ragazzi con un passato migratorio prendono in considerazione questo tipo di offerte più spesso dei coetanei svizzeri. Lo stesso quadro si delinea anche per la formazione professionale di base di tipo scolastico. Per quanto riguarda la formazione professionale di base duale e il percorso formativo generale, i giovani con passato migratorio sono invece allo stesso livello degli svizzeri.

Nella Svizzera tedesca, la domanda di formazioni professionali di base è tradizionalmente molto più elevata rispetto alla Svizzera francofona o alla Svizzera italofona, dove per contro è più alto il numero di giovani che aspirano a un percorso formativo generale.

Giovani interessati alla formazione professionale di base

Dei 47’423 giovani che intendono iniziare una formazione professionale di base duale nell’estate 2025, 43’995 puntano a ottenere un AFC (93%), mentre 1’955 vorrebbero conseguire un CFP (4%). Retrospettivamente, dal confronto con i dati dell’Ufficio federale di statistica riferiti all’intero mercato dei posti di tirocinio (quindi non solo alla transizione I) è emerso che in quest’ultimo la quota delle formazioni professionali di base con CFP è più elevata (2022: 10%). Ciò potrebbe dipendere dal fatto che molti tirocini CFP vengono iniziati solo dopo una formazione transitoria o dopo l’interruzione di un AFC.

Nel grafico qui sotto sono elencate le dieci formazioni professionali di base più gettonate tra i giovani nella primavera 2025. La formazione di impiegato/-a di commercio rimane saldamente al primo posto. Dopo una tendenza negativa nel 2024, il valore sta tornando al livello abituale.

 

Rispetto all’anno precedente, la top ten delle formazioni più apprezzate risulta piuttosto stabile, dato che nove professioni di tirocinio vi figuravano già nel 2024. Nel 2025 rientra nuovamente nella top ten la formazione professionale di base per falegname, mentre ne esce quella di impiegato/-a in logistica. Mancano per un soffio la top ten le formazioni professionali di base per assistente di farmacia e polimeccanico/-a.

Per quanto riguarda le professioni più ambite, i gusti degli uomini e delle donne sono molto diversi, anche se il modello già noto si ripete: la formazione più gettonata tra i due sessi rimane quella di impiegato/-a di commercio, seguita dalle professioni mediche e sociali per quanto riguarda le donne e dalle professioni tecniche nel caso degli uomini (vedi grafico sottostante).

Il 25 cento dei giovani che vorrebbero iniziare una formazione professionale di base (11’773) ha intenzione di conseguire la maturità professionale. Tale percentuale si è mantenuta relativamente stabile negli anni (2024: 25%, 2023: 25%, 2022: 25%, 2021: 29%, 2020: 28%, 2019: 24%, 2018: 27%).

Ad essere determinante per questa scelta è soprattutto la formazione pregressa: il 62 per cento di coloro che frequentano una scuola con esigenze elevate (ad es. classi preliceali) mira a conseguire un attestato di maturità professionale, mentre nelle scuole con esigenze elementari (per es. classi di avviamento pratico) la percentuale si attesta al 17 per cento. Inoltre, anche la regione linguistica ha un peso notevole, in quanto nella Svizzera francofona e italofona molti più giovani desiderano conseguire la maturità professionale (DCH: 22%, FCH: 36%, ICH: 44%). Rispetto all’anno precedente, il valore è diminuito nella Svizzera italofona (–10 punti percentuali), mentre è aumentato in quella francofona (+6 punti percentuali).

33’828 giovani (73%) hanno già un posto di tirocinio assicurato (in forma scritta o verbale), il che significa che anche questo valore è tornato definitivamente ai livelli pre-pandemia (2024: 72%, 2023: 74%, 2022: 67%, 2021: 62%, 2020: 64%, 2019: 72%). Tuttavia, come di consueto, la percentuale varia notevolmente tra le diverse formazioni professionali.

Chi ha fatto domanda come installatore/-trice elettricista, operatore/-trice sociosanitario/-a o impiegato/-a di commercio nella maggior parte dei casi ha già ricevuto una conferma scritta. Si tratta di posti di tirocinio per i quali i giovani hanno ricevuto conferme in breve tempo anche negli anni precedenti. Anche tra i candidati a un tirocinio come falegname la metà ha già ricevuto conferma.

Per contro, un numero superiore alla media di candidati a posti di tirocinio per impiegato/-a di commercio, operatore/-trice socioassistenziale, informatico/-a, meccanico/-a di manutenzione per automobili, disegnatore/-trice e assistente di studio medico sono ancora in attesa di un riscontro.

Molti giovani interessati a una formazione di base come disegnatore/-trice, meccanico/-a di manutenzione per automobili o falegname non hanno ancora presentato la propria candidatura.

Il 96 per cento dei giovani interessati a una formazione professionale di base è riuscito a partecipare a uno (19%) o più stage d’orientamento (77%). Questi valori sono molto simili a quelli degli anni precedenti (2024: 17% uno stage di orientamento / 77% più stage di orientamento, 2023: 22%/72%, 2022: 20%/72% 2021: 21%/70%, 2020: 18%/74%, 2019: 18%/76%). Gli altri tipi di stage invece sono molto meno comuni (12% uno, 15% più stage).

I posti vicino casa rimangono molto ricercati. Una volta terminata la formazione professionale di base, a circa due terzi piacerebbe lavorare in un’azienda del proprio Comune (66%) o Cantone di domicilio (70%), mentre poco più della metà si vedrebbe bene a lavorare in una PMI della regione (55%). Al contrario, solo un terzo circa dei giovani vorrebbe lavorare all’estero in un’azienda attiva a livello internazionale (37%) e poco meno di un terzo in una PMI orientata all’esportazione (31%). Ma ai giovani piace anche l’idea di mettersi in proprio: la prospettiva di un lavoro indipendente interessa molti di loro, anche se la percentuale è scesa dopo la fine della pandemia (2025: 57% , 2024: 59%, 2023: 68%, 2022: 69%, 2021: 52%, 2020: 47%, 2019: 53%, 2018: 49%).

Il 48 per cento dei giovani che hanno optato per una formazione professionale di base di tipo scolastico (ad es. scuola media di commercio) non si è ancora iscritto alla formazione scelta.

Solo il 24 per cento dei giovani di questo gruppo dichiara di essere già stato ammesso in una scuola (2024: 26%, 2023: 25%, 2022: 16%, 2021: 21%, 2020: 19%, 2019: 23%).

Per quanto riguarda le offerte successive alla formazione professionale di base, i giovani non le conoscono tutte nella stessa misura: la maturità professionale (2025: 78%, 2024: 79%, 2023: 79%) e le scuole universitarie professionali (2025: 72%, 2024: 76%, 2023: 75%) sono le più note tra tutte le offerte di questo tipo. Fra coloro che nell’aprile 2025 erano interessati a una formazione professionale di base, quasi la metà sa cos’è la formazione professionale superiore (2025: 50%, 2024: 48%, 2023: 50%). Il 56 per cento dichiara di conoscere le scuole specializzate superiori o gli esami federali (2024: 57%). Poco più della metà conosce le università o il Politecnico federale (2025: 53%, 2024: 55%, 2023: 57%) oppure le alte scuole pedagogiche (2025: 52%, 2024: 54%, 2023: 57%) come opportunità di perfezionamento dopo la formazione professionale di base.

Giovani interessati alle scuole di maturità e alle scuole specializzate

Dei 38’907 giovani che vorrebbero frequentare una scuola di maturità o una scuola specializzata, il 40 per cento ha superato gli esami di ammissione o soddisfa i requisiti di ammissione e, pertanto, ha già un posto assicurato al termine della scuola dell’obbligo. Si tratta di un valore simile a quello dell’anno precedente (2024: 41%, 2023: 46%, 2022: 36%, 2021: 40%, 2020: 36%, 2019: 45%).

Nel 2025, l’indirizzo più gettonato tra i giovani interessati a una formazione generale è economia, commercio e diritto (24%). Al secondo posto troviamo biologia/chimica (16%) e al terzo il profilo lingue moderne(15%), seguito da fisica e applicazioni della matematica (12%).

 

 

La ripartizione tra questi cinque indirizzi e la loro gerarchia si mantengono relativamente stabili negli anni.

Le donne sono molto più interessate alle opzioni lingue moderne, filosofia, pedagogia, psicologia e musica e arti visive, mentre gli uomini scelgono con maggiore frequenza indirizzi in fisica e applicazioni della matematica o in economia, commercio e diritto. L’interesse per la biologia e la chimica è simile in entrambi i sessi.

 

Giovani in formazioni o soluzioni transitorie

Attualmente il 12 per cento dei giovani è interessato a una formazione transitoria, un valore che si dimostra stabile nel corso degli anni (2024: 13%, 2023: 14%, 2022: 13%, 2021: 14%, 2020: 8%, 2019: 8%, 2018: 11%). Anche nel 2025, la mancanza di un posto di tirocinio rimane il motivo più frequente per la scelta di una formazione transitoria (2025: 35%, 2024: 36%, 2023: 34%, 2022: 27%, 2021: 28%, 2020: 35%, 2019: 32%). Al secondo posto c’è la volontà di migliorare i propri voti o rinfrescare le conoscenze scolastiche (2025: 14%, 2024: 12%). Nell’anno precedente, i giovani affermavano con altrettanta frequenza di aver scelto la formazione transitoria in quanto prerequisito per la formazione successiva. Nell’attuale anno di rilevazione questo motivo viene citato un po’ meno spesso (12%). Leggermente più frequenti rispetto all’anno scorso sono le motivazioni di altro tipo. Molti affermano di sentirsi ancora troppo giovani per perseguire un obiettivo specifico oppure di voler acquisire esperienza (di vita).

Ciò nonostante, come negli ultimi anni, la maggior parte dei giovani non mostra un interesse concreto per le formazioni transitorie. Il 55 per cento dei giovani tra i 15 e i 17 anni (in Ticino 14-16 anni) che vorrebbero iniziare una formazione di questo tipo infatti non si è ancora iscritto (2024: 58%, 2023: 54%, 2022: 59%, 2021: 60%, 2020: 65%, 2019: 53%). Rispetto all’anno precedente, scende leggermente il numero di persone interessate a soluzioni transitorie già integrate in un’offerta di questo tipo (2025: 19%, 2024: 23%, 2023: 24%, 2022: 23%, 2021: 23%, 2020: 17%, 2019: 17%).

Nel 2025 la quota di giovani che dichiarano di volersi prendere un anno intermedio scende di nuovo (2025: 14%, 2024: 17%, 2023: 12%, 2022: 10%, 2021: 9%, 2020: 11%, 2019: 10%, 2018: 10%). I motivi di questa scelta sono molto diversificati, come si evince dalla categoria «altro motivo» (2025: 18%, 2024: 22%).

 

In concreto vengono menzionati per esempio il miglioramento delle competenze linguistiche, l’acquisizione di esperienza o l’attesa del percorso formativo desiderato. Quasi la metà dei giovani interessati a una soluzione transitoria non indica però il motivo della propria scelta (49%). Tra quelli che lo fanno, la maggioranza indica l’impossibilità di trovare un posto di tirocinio adatto (18%). Dal 2023 questa quota è in aumento (2024: 16%, 2023: 12%). Un altro motivo importante per la scelta di un anno intermedio è il desiderio di avere del tempo per sé, che si attesta sul valore dell’anno precedente.

Oltre la metà dei giovani che optano per una soluzione transitoria ha già ricevuto una conferma definitiva per i piani che riguardano l’anno intermedio 2025: 49%, 2024: 59%, 2023: 56%, 2022: 47%, 2021: 49%, 2020: 52%, 2019: 51%).

Al termine dell’anno intermedio o della formazione transitoria, la maggioranza dei giovani si conferma intenzionata a iniziare una formazione professionale di base (56% nel primo caso, 54% nel secondo). Il percorso formativo generale viene indicato come opzione più dai giovani interessati a una formazione transitoria che da quelli interessati a un anno intermedio (rispettivamente 18% e 12%). In entrambi i gruppi, tuttavia, molti sono ancora indecisi sul loro immediato futuro («non so»: rispettivamente il 19% e il 21%).

Offerta di posti di tirocinio da parte delle aziende

Offerta di posti di tirocinio

Nel complesso, l’offerta di posti di tirocinio da parte delle aziende si colloca a livelli analoghi a quelli dei tre anni precedenti, ma inferiori a quelli del 2020 e del 2021 (2025: 76’273, 2024: 75’724, 2023: 76’881, 2022: 76’749, 2021 87’786, 2020 87’496, 2019: 81’340). È probabile che i valori elevati del 2020 e 2021 siano riconducibili a una sovrastima dell’offerta, a causa della pandemia in corso in tali anni. Questo interessa in modo particolarmente evidente i due settori con il maggior numero di posti di tirocinio (commercio e sanità e assistenza sociale). Pertanto, le tendenze relative ai settori illustrate qui di seguito vanno interpretate con prudenza.

Anche nel 2025, dei 76’273 posti di tirocinio offerti la maggior parte fa capo ai settori del commercio, della sanità e dell’assistenza sociale e dell’edilizia. Questi settori, insieme a quello delle libere professioni, da qualche tempo in crescita, rappresentano oltre la metà dei posti di tirocinio offerti nel 2025 e costituiscono quindi le colonne portanti di questo mercato.

 

Degna di nota è l’inversione di tendenza nell’offerta di posti di tirocinio nel settore commerciale, che torna a crescere per la prima volta dal 2021. Il settore commerciale riprende così la sua posizione di leader in termini di offerta di posti di tirocinio. Una crescita costante si riscontra nel settore delle libere professioni, che nel 2025 raggiunge un nuovo record con 7’844 posti. Tendenzialmente in calo è invece l’offerta di posti di tirocinio nelle attività manifatturiere. I rami professionali con meno di 1’000 posti di tirocinio sono inseriti nella categoria «altri settori».

5’926 posti di tirocinio (8%) portano al conseguimento di un certificato federale di formazione pratica (CFP), 69’658 posti di tirocinio (91%) consentono di ottenere un attestato federale di capacità (AFC). La quota restante dei posti di tirocinio non è chiaramente attribuibile. Di tutti i posti di tirocinio offerti nel 2025, l’80 per cento è stato assegnato nella Svizzera tedesca, il 17 per cento nella Svizzera francofona e il 3 cento nella Svizzera italofona. Questa ripartizione tra le regioni linguistiche si dimostra estremamente stabile.

 

Nel 2025, una buona metà delle aziende che offrono posti di tirocinio propone anche la possibilità di conseguire la maturità professionale durante la formazione professionale di base (2025: 51%, 2024: 52%, 2023: 48%, 2022: 56%, 2021: 55%, 2020: 57%, 2018/2019: 44%). Fra le aziende che offrono questa possibilità, anche nell’anno in esame sono particolarmente numerose quelle con più di 100 collaboratori (2-9 collaboratori: 46%, 10-100 collaboratori: 63%, 100+ collaboratori: 83%) e quelle attive nel settore secondario (industria e artigianato) o terziario (servizi) (settore primario: 29%, settore secondario: 55%, settore terziario: 54%).

Per informare gli interessati sui posti di tirocinio disponibili, le aziende utilizzano spesso canali propri, come il sito web della propria azienda o associazione (40%) o i contatti personali (39%). Anche LENA, orientamento.ch e il sito del Cantone svolgono un ruolo importante per pubblicizzare fra i giovani i posti di tirocinio vacanti (43%).  Il 19 per cento delle aziende cura contatti diretti con gli istituti scolastici.

Il 17 per cento utilizza i social network in Internet e il 18 per cento il portale della formazione professionale yousty.ch.

Per informare sui posti vacanti, soltanto il 14 per cento delle aziende si avvale di eventi informativi sui tirocini e solamente il 3 per cento di fiere e congressi. Gli annunci sono un canale interessante solo per il 10 per cento delle aziende formatrici, i manifesti solo per il 2 per cento. Sono soprattutto le grandi aziende a utilizzare i canali pubblicitari (inserzioni/manifesti) per la ricerca di apprendisti (manifesti: 2-9 collaboratori: 1%, 10-99 collaboratori: 4%, 100+ collaboratori: 9%, inserzioni 7%/ 16%/ 32%).

In Svizzera quasi tutte le aziende formatrici offrono stage d’orientamento. Soltanto il 4 per cento delle imprese dichiara di non farlo. La media di giovani che hanno frequentato gli stage di orientamento nel 2025 è di cinque per azienda. Questo valore varia notevolmente in base alle dimensioni dell’azienda stessa: quelle con 2-10 collaboratori hanno accolto nel 2025 una media di tre giovani per stage di orientamento, quelle con 10-99 occupati cinque e le aziende più grandi 78. Nel corso degli anni, la media dei partecipanti agli stage di orientamento svizzeri è rimasta più o meno costante (2025: 5, 2024: 4, 2023: 4, 2022: 4, 2021: 4, 2020: 5, 2019: 5).

Posti assegnati

Tra marzo e aprile 2025 era già stato assegnato il 67 per cento dei posti di tirocinio disponibili. Dopo una fase di calo costante, la quota di assegnazione in questo periodo dell’anno si stabilizza quindi nuovamente al livello dei primi anni di rilevamento (2024: 66%, 2023: 63%, 2022: 64%, 2021: 63%, 2020: 66%, 2019: 67%; 2018: 70%).

La percentuale di posti di tirocinio assegnati già nella primavera del 2025 varia notevolmente da un settore all’altro. La quota è elevata nei settori della pubblica amministrazione, dei servizi finanziari e assicurativi, dell’informazione e comunicazione, dell’istruzione ed educazione e delle libere professioni. La maggiore offerta di posti di tirocinio nel settore delle libere professioni sembra quindi incontrare un aumento della domanda. Per contro, nel settore alberghiero e della ristorazione, nell’edilizia e negli altri servizi economici nel periodo marzo/aprile 2025 si registrano ancora molti posti vacanti.

Si conferma stabile, quindi, lo schema di un’assegnazione precoce dei posti di tirocinio nei servizi finanziari e assicurativi e nelle libere professioni e di un’assegnazione più tardiva nell’edilizia e nel settore alberghiero e della ristorazione. Nei settori sociali come la sanità e l’istruzione si notano fluttuazioni nel corso del tempo. I dati indicano una ripresa parzialmente lenta del mercato dei posti di tirocinio dopo il crollo dovuto alla pandemia. Mentre in settori stabili come l’amministrazione pubblica o i servizi finanziari e assicurativi si registrano tassi elevati di assegnazione, i settori più dipendenti dalla congiuntura o stagionali (come quello alberghiero e della ristorazione e l’edilizia) continuano a confrontarsi con valori bassi.

 

Degno di nota nel 2025 è il numero di posti ancora vacanti nel settore finanziario e assicurativo, il più alto mai registrato dall’inizio della serie di rilevamenti. Si tratta di uno dei pochi settori a registrare un calo nel 2025.

Combinando l’offerta di posti di tirocinio e lo stato di assegnazione è possibile trarre conclusioni sulla situazione del mercato. Nei settori della sanità e assistenza sociale e dell’agricoltura ed economia forestale, all’elevata offerta di posti di tirocinio si associa una forte domanda. Anche il settore dell’informazione e comunicazione si conferma molto ambito e, nonostante una base di offerta minore, riesce ad assegnare presto i posti di tirocinio disponibili. Tra i settori con un’offerta elevata ma una bassa percentuale di assegnazioni figurano invece l’edilizia, il settore alberghiero e della ristorazione e il commercio.

Per il 2025, le aziende hanno finora ricevuto in media 13 candidature per ciascun posto di tirocinio, una cifra record nella serie di rilevamenti (2025: 13, 2024: 8, 2023: 7, 2022: 9, 2021: 10, 2020: 10, 2019: 8). A registrare un numero di candidature per il 2025 superiore alla media sono soprattutto le grandi aziende con oltre 100 collaboratori, ma anche i settori dell’informazione e comunicazione, dei servizi finanziari e assicurativi o dell’istruzione ed educazione.

Variazione dell’offerta di posti di tirocinio

Secondo un’autovalutazione delle aziende, nel 2025 l’andamento dell’offerta di posti di tirocinio è complessivamente stabile. La maggior parte delle aziende intervistate (73%) dichiara di aver mantenuto costante l’offerta di posti di tirocinio rispetto all’anno precedente, L’11 per cento ha invece offerto un numero maggiore di posti, mentre il 10 per cento ha ridotto la propria offerta. Ciò conferma la tendenza a lungo termine di un robusto mercato svizzero dei posti di tirocinio, in cui sono rare fluttuazioni rilevanti.

Da un’analisi differenziata dei singoli settori emergono tuttavia alcuni aggiustamenti specifici. Nel 2025 a offrire più posti di tirocinio sono soprattutto aziende del settore alberghiero e della ristorazione (17%), della sanità e assistenza sociale (16%) e dell’informazione e comunicazione (13%).

Allo stesso tempo, in alcuni settori si registrano riduzioni: soprattutto negli altri servizi (18%) e di nuovo nel settore alberghiero e della ristorazione (15%), il che è sintomo di sfide settoriali specifiche. Particolarmente stabili risultano i due settori istruzione ed educazione (il 92% delle aziende offre lo stesso numero di posti di tirocinio) e amministrazione pubblica (80%).

Come negli anni precedenti, anche nel 2025 sono soprattutto le grandi aziende ad aumentare la propria offerta (2025: 28%, 2024: 26%, 2023: 30% 2022: 23%, 2021: 20%, 2020: 26%, 2019: 28% di posti in più presso le aziende con 100 o più collaboratori).

Come motivo sia per l’aumento sia per la diminuzione dei posti di tirocinio, molte aziende dichiarano che l’offerta varia semplicemente di anno in anno. A quanto pare, molte aziende regolano la propria offerta di posti di tirocinio in modo ciclico o in base alle esigenze del momento, senza cambiamenti strutturali.

Anche nel 2025, le aziende che aumentano i posti di tirocinio sono motivate da riflessioni a lungo termine: garantirsi manodopera qualificata, pianificare in modo flessibile le risorse (fluttuazioni annuali) e soddisfare la domanda crescente da parte dei giovani sono i tre motivi principali. La preoccupazione di assicurarsi nuove leve per garantire il ricambio generazionale è un fattore trainante per le aziende fin dall’inizio della serie di rilevamenti. La forte domanda di posti di tirocinio viene indicata spesso come motivo dell’aumento dell’offerta, soprattutto dopo la fine della pandemia. Gli effetti straordinari dovuti alla pandemia di coronavirus sono ormai praticamente ininfluenti e anche le considerazioni demografiche (pensionamenti, trend verso il part-time) svolgono soltanto un ruolo secondario.

Nel 2025 le aziende citano soprattutto tre motivi per il calo dei posti di tirocinio: le ristrutturazioni interne, la mancanza di scolari secondo loro adeguatamente qualificati e la situazione economica attuale. Va sottolineato che il giudizio sulla qualificazione si basa su valutazioni da parte dell’azienda e non su rilevamenti indipendenti. Il primo e il secondo motivo vengono indicati come stabili e possono quindi essere considerati motivi strutturali. Per contro, nel 2025 sembrano crescere le preoccupazioni per la situazione economica attuale. Dal 2023, la mancanza di personale addetto alla formazione viene citata spesso come un fattore che limita il numero di posti di tirocinio. Tuttavia, il problema non sembra essersi aggravato ulteriormente. La scarsa domanda di posti di tirocinio viene citata come motivo da una percentuale bassa, anche se stabile, di aziende. Nel settore dell’edilizia e in quello alberghiero e della ristorazione, tuttavia, il problema appare relativamente grave e talvolta è il motivo citato con maggiore frequenza.

Scheda tecnica

Nota bene:

I valori indicati nello studio sono frutto di stime. I risultati dei campioni sono stati stimati sul totale degli intervistati.

Per quanto riguarda i giovani, le stime si basano sui ragazzi che hanno frequentato l’8a classe nell’anno precedente, secondo la statistica dell’UST sulle persone in formazione.

Per quanto riguarda le imprese, le stime si basano sui dati delle iscrizioni alla formazione professionale di base dell’anno precedente (UST). I dati relativi alle stime sono riportati nella versione integrale del rapporto di ricerca relativo al progetto.

Giovani:

  • Gruppo target: 14-17 anni (14-16 anni in Ticino dal 2023, 15-17 anni nel resto della Svizzera. In precedenza 14-16 anni in tutta la Svizzera).
  • Fonti degli indirizzi: base di campionamento (Ufficio federale di statistica)
  • Metodo del sondaggio: sondaggio scritto (online)
  • Periodo del sondaggio: 21.02. – 16.04.2025
  • Totale degli intervistati: N = 10’832
  • Totale dei partecipanti: N = 7’372 (prima della transizione: N = 2’883)
  • Margine di errore: ± 1.1% (± 1.8) in caso di 50/50 e 95% di probabilità
  • Risorse impiegate: 68%
  • Ponderazione: primo livello: numero di giovani per cantone;  secondo livello: età e sesso correlati per Cantone

Imprese:

  • Gruppo target: aziende con almeno 2 collaboratori
  • Fonti degli indirizzi: registro delle imprese (Ufficio federale di statistica)
  • Metodo del sondaggio: sondaggio scritto (online/cartaceo)
  • Periodo del sondaggio: 25.02. – 22.04.2025
  • Totale degli intervistati: N = 7’817 (di cui 5’451 aziende formatrici)
  • Totale dei partecipanti: N = 4’953 (di cui 3’271 aziende formatrici)
  • Margine di errore: ± 1.4% in caso di 50/50 e 95% di probabilità
  • Risorse impiegate: 63%
  • Ponderazione: regione linguistica, grandezza dell’azienda, ripartizione NOGA

Team di progetto gfs.bern

Lukas Golder: Scienziato politico e scienziato dei media, co-direttore gfs.bern

Martina Mousson: scienziata politica, responsabile del progetto

Adriana Pepe: scienziata politica, project manager

Alessandro Pagani: scienziato politico, assistente di ricerca

Roland Rey: Personale di progetto / Amministrazione

 

Consulenza esterna

Prof. Dr. Stefan C. Wolter, professore di economia della formazione presso l’Università di Berna