Barometro della transizione 2021

Risultati principali, marzo/aprile 2021

Indagine presso i giovani e le aziende su incarico della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI

Obiettivi e metodologia dello studio

L’obiettivo del barometro della transizione è rilevare le scelte formative compiute dai giovani al termine della scuola dell’obbligo e valutare la situazione relativa al mercato svizzero dei posti di tirocinio.

A tal fine ogni anno viene svolto un sondaggio online in tre lingue tra i giovani di età compresa tra i 14 e i 16 anni e le aziende con almeno 2 collaboratori articolato in due fasi.

 

I grafici che seguono riassumono i risultati principali della prima fase di rilevamento, condotta nel 2021. Per i dettagli sulla metodologia rimandiamo alla scheda tecnica.

I valori indicati nello studio sono frutto di stime. I risultati dei campioni sono stati stimati sul totale degli intervistati.

L’essenziale in breve

Il 51% dei giovani alla transizione ha già una soluzione definitiva.

Il 63% dei posti di tirocinio offerti è già occupato.

Giovani

Tra marzo e aprile 2021, 85’334 giovani di età compresa tra i 14 e i 16 anni erano in procinto di compiere la propria scelta formativa.

Una volta terminata la scuola dell’obbligo la maggior parte di essi intende iscriversi a una formazione professionale di base. Le scuole di maturità sono al secondo posto fra gli indirizzi maggiormente scelti. Circa un quarto giovani prevede di iniziare un anno intermedio o prende in considerazione una formazione transitoria.

Il 52% dei giovani interessati a un posto di tirocinio ha già sottoscritto un contratto (19’324). I restanti 20’504 hanno superato gli esami di ammissione o hanno accettato altre offerte. Complessivamente, 43’612 giovani (51%) hanno già trovato una soluzione che inizia direttamente dopo le vacanze estive. Questi valori sono molto simili a quelli degli anni precedenti.

È importante sottolineare che questi numeri rappresentano solo una parte della domanda di posti di tirocinio, ovvero quella dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 16 anni che hanno concluso la scuola dell’obbligo.

Aziende

Nel complesso, il 21% delle aziende che hanno partecipato al sondaggio offre posti di tirocinio.

Nel 2021 il numero totale di posti di tirocinio offerti ammonta quindi a circa 87’786. La maggior parte delle aziende che formano apprendisti offre lo stesso numero di posti del 2020 (74%), il 12% offre più posti e un altro 8% afferma di aver ridotto l’offerta.

77’290 dei posti di tirocinio offerti sono formazioni professionali di base che portano al conseguimento di un attestato federale di capacità (AFC/88%), mentre 8’904 sono formazioni professionali di base con certificato federale di formazione pratica (CFP/10%). Non è invece stato possibile classificare in maniera univoca il restante 2%.

Tra marzo e aprile 2021 il 63% dei posti di tirocinio (55’504) era già stato assegnato.

 

Crisi del coronavirus

Giovani

Il 17% dei giovani che concluderanno la scuola dell’obbligo nell’estate del 2021 dichiara di aver dovuto modificare i propri progetti formativi a causa della pandemia di coronavirus.

Questo fenomeno riguarda in misura molto maggiore le ragazze, gli stranieri e gli alunni delle scuole medie di avviamento pratico e delle scuole secondarie rispetto ai ragazzi, ai cittadini svizzeri, agli alunni delle scuole medie e ai liceali, come mostra il grafico sottostante.

Il 18% dei giovani non sa (ancora) dire in cosa consiste questo cambiamento. Il 22% ha scelto una formazione professionale

 

diversa rispetto a quella prevista inizialmente, il 14% andrà al liceo e il 14% sceglierà un’offerta o una soluzione transitoria.

In questo periodo di pandemia, la scelta formativa dei giovani è stata sostenuta in particolare dai genitori. Il 65% afferma infatti di aver ricevuto un supporto speciale da parte di questi ultimi, il 13% non indica nessuno in particolare e il 7% cita gli insegnanti.

Per quanto riguarda il futuro, la maggioranza dei ragazzi che sta per accedere al livello secondario II si dichiara fiduciosa (57%), mentre la fiducia nella società in generale fa registrare un ottimismo nettamente minore (26%) e mette in luce sentimenti contraddittori (46%).

Aziende

A livello nazionale il 44% delle aziende che offre posti di tirocinio dichiara di aver fatto ricorso al lavoro ridotto durante la crisi dovuta al coronavirus. Nella Svizzera francese e in quella italiana il fenomeno ha riguardato oltre un’azienda su due (DCH: 39%, FCH: 55%, ICH: 65%).

Particolarmente colpite le imprese dei seguenti settori: attività manifatturiere (53%), commercio (57%), trasporti (65%), settore alberghiero e della ristorazione (96%) e settore sociosanitario (51%).

Per il 15% delle aziende formatrici apprendisti la crisi del coronavirus ha reso più complicata la ricerca di apprendisti, un problema maggiormente sentito nella Svizzera tedesca e nelle aziende di medie e grandi dimensioni rispetto alle aziende più piccole e a quelle delle altre regioni linguistiche.

 

Grandi difficoltà sono state segnalate anche dalle imprese del settore dei trasporti, del settore alberghiero e della ristorazione e dell’industria manifatturiera.

Un’azienda su cinque ha dichiarato di aver dovuto modificare i propri processi di selezione a causa della crisi, strategia adottata soprattutto dalle aziende più grandi (2-9 collaboratori: 13%, 10-99 collaboratori: 26%, 100+ collaboratori: 58%). Nel settore primario (agricoltura ed economia forestale) l’adeguamento dei processi è stato meno frequente rispetto al settore secondario e a quello terziario (industria ed edilizia, servizi e commercio).

Tra le principali sfide da superare per riuscire a offrire posti di tirocinio nonostante la pandemia vengono menzionati gli stage d’orientamento (14%), le candidature a distanza (9%), il rispetto delle norme di protezione (6%) e l’incertezza economica (5%).

Giovani alla transizione I

Interessi per la scelta formativa

Anche alla fine dell’anno scolastico 2020/2021 la maggior parte dei giovani ha preso in considerazione la formazione professionale di base (43’951/59%). Il tirocinio rappresenta la prima preferenza per la grande maggioranza dei ragazzi (37’325/85%) rispetto alla formazione di tipo scolastico (6’629/15%).

Le scuole di maturità sono al secondo posto fra gli indirizzi maggiormente scelti (36’502/49%). 7’086 giovani pensano di iniziare un anno intermedio (9%) mentre 10’516 (14%) optano per un’eventuale formazione transitoria.

Poiché al momento del primo sondaggio circa la metà dei giovani non aveva ancora una soluzione definitiva, nella domanda sulle preferenze sono state accettate più risposte.

 

La maggior parte degli uomini prende in considerazione un tirocinio (58%) mentre molti meno scelgono una scuoladi maturità (41%). Le donne invece preferiscono le scuole di maturità (56%) rispetto al tirocinio (42%).

Per quanto riguarda la formazione professionale di base e le scuole di maturità. l’interesse degli svizzeri e degli stranieri è praticamente identico. Tuttavia, emerge che molti più stranieri prendono in considerazione una formazione transitoria.

Nella Svizzera tedesca la domanda di posti di tirocinio tra i giovani è molto più alta rispetto al Ticino o alla Svizzera romanda. Al contrario, nella Svizzera latina è più alto il numero di giovani che vogliono conseguire un attestato di maturità.

Giovani interessati alla formazione professionale

Dei 37’325 giovani che intendono iniziare un tirocinio nell’estate 2021, 33’738 puntano a ottenere un AFC (90%), mentre 1’597 vorrebbero conseguire un CFP (4%).

Nel grafico qui sotto sono elencate le 10 professioni più gettonate tra i giovani nella primavera 2021. Al primo posto rimane saldamente l’impiegato di commercio.

Rispetto all’anno precedente, nel 2021 tornano nella top ten le formazioni di mediamatico e di impiegato in logistica, che soppiantano rispettivamente quelle di polimeccanico e di installatore elettricista.

 

È inoltre aumentato l’interesse per le professioni di informatico e assistente di studio medico.

Per quanto riguarda le professioni più desiderate, i gusti degli uomini e delle donne rimangono molto diversi, anche se il modello già noto si ripete: la formazione più gettonata tra i due sessi rimane quella di impiegato di commercio seguita dalle professioni mediche e sociali per quanto riguarda le donne e dalle professioni tecniche nel caso degli uomini (vedi grafico sottostante).

Il 29% dei giovani che vorrebbe iniziare un tirocinio (10’696) ha intenzione di conseguire la maturità professionale, percentuale che si è mantenuta relativamente stabile negli anni (2018: 27%, 2019: 24%, 2020: 28%).

Determinante per questa scelta è la formazione pregressa: il 57% di coloro che frequentano una classe preliceale mira a conseguire un attestato di maturità professionale, mentre nelle scuole medie di avviamento pratico la percentuale si colloca al di sotto del 13%.

Inoltre, anche la regione linguistica ha un peso molto forte, in quanto nella Svizzera latina sono molti di più i giovani che vogliono conseguire la maturità professionale (DCH: 27%, FCH: 36%, ICH: 40%). Inoltre, il desiderio di conseguire la maturità è più forte tra le donne rispetto agli uomini (32% contro 26%).

Il 62% dei giovani (23’108) ha già un posto di tirocinio

 

assicurato. Come già avvenuto nell’anno precedente si tratta di un valore leggermente inferiore alla norma (2019: 72%, 2020: 64%), che varia notevolmente a seconda della professione, come mostra il grafico sottostante. I candidati che hanno fatto domanda come polimeccanico oppure nel settore commerciale, agricolo, sociosanitario o degli impianti elettrici hanno già ricevuto una conferma scritta o almeno orale. Si tratta di posti di tirocinio per i quali i ragazzi hanno ricevuto conferme definitive in breve tempo anche negli anni precedenti.

Nel settore della logistica e del commercio al dettaglio invece ci sono molte candidature che devono ancora essere analizzate. Inoltre, tra gli interessati a un posto come elettronico o assistente dentale meno di un quinto ha già firmato un contratto di tirocinio.

I posti vicino casa rimangono molto ricercati (nel proprio Cantone o Comune di domicilio oppure in una PMI della regione). Tuttavia, anche il lavoro autonomo (in proprio) sta diventando sempre più interessante agli occhi dei giovani e oggi occupa la prima posizione nella classifica dei datori di lavoro più gettonati insieme alle aziende del proprio Cantone. All’inizio della serie di rilevamenti del barometro della transizione il lavoro autonomo occupava appena il 7° posto.

La maggioranza (58%) di coloro che hanno optato per una formazione professionale di base scolastica (p. es. scuola media di commercio) non si è ancora iscritta al tipo di formazione scelta. Si tratta un valore simile a quello registrato negli anni precedenti.

Sebbene abbia avuto un certo impatto sulla ricerca di posti di

 

tirocinio, la pandemia di coronavirus non ha invece influenzato in modo significativo le formazioni professionali di base di tipo scolastico. Infatti, solo il 12% dei giovani interessati a questo tipo di formazione dichiarano che la loro decisione ha a che fare con la pandemia. Tuttavia, il 43% afferma che non ha potuto svolgere tutti gli stage d’orientamento previsti o una parte di essi e il 10% racconta di non aver avuto la possibilità di presentarsi personalmente in azienda.

Il 91% dei ragazzi interessati a un tirocinio sono invece riusciti a partecipare a uno (21%) o più stage d’orientamento (70%). Questi valori sono molto simili a quelli degli anni precedenti e dimostrano che, malgrado le difficoltà, è stato ritenuto importante cercare di offrire ai giovani questa opportunità (2020: 18% uno stage, 74% più stage; 2019: 18% uno stage, 76% più stage).

Giovani interessati alla scuola di maturità

Il 40% dei 36’502 giovani che vorrebbero frequentare una scuola di maturità o una scuola specializzata ha superato gli esami di ammissione e ha quindi già un posto assicurato al termine della scuola dell’obbligo. Si tratta di un numero inferiore a quello del 2019 ma superiore a quello del 2020 (2020: 36%, 2019: 45%).

Nella selezione della scuola di maturità, due indirizzi hanno una popolarità pressoché identica: economia, commercio e diritto (20%) e biologia e chimica (19%).

 

Seguono l’indirizzo delle lingue moderne (14%) e fisica e applicazioni della matematica (13%). Con il passare degli anni la ripartizione tra questi quattro indirizzi si mantiene relativamente stabile.

Anche in questo caso si delineano preferenze specifiche in base al genere: le donne infatti sono molto più interessate alle opzioni lingue moderne, filosofia, pedagogia e psicologia mentre gli uomini alla fisica e alle applicazioni della matematica.

Giovani in formazioni transitorie o soluzione transitoria

Anche nel 2021 il fatto di non aver trovato un posto di tirocinio è la ragione principale per cui i giovani decidono di optare per una formazione transitoria. Rispetto agli anni precedenti tuttavia questo motivo viene menzionato meno spesso (2019: 32%, 2020: 35%, 2021: 28%). La seconda e la terza ragione a pari merito sono la necessità di concludere una formazione transitoria per poter iniziare una formazione successiva (12%) e il desiderio di migliorare le proprie conoscenze linguistiche (12%). Queste percentuali si sono mantenute stabili nel tempo.

Quello che si nota nel 2021 è un aumento generale dell’interesse per le formazioni transitorie (2018: 11%, 2019: 8%, 2020: 8%, 2021: 14%).

A domanda esplicita, il 27% dei giovani interessati a una formazione transitoria dichiara di aver maturato il proprio interesse in seguito alla pandemia. Quando invece si chiede a coloro che hanno scelto una soluzione transitoria o una formazione professionale di base di tipo scolastico se la decisione presa ha a che fare con la pandemia, la percentuale di risposte positive è molto più bassa (15% nel primo caso e 12% nel secondo).

La maggioranza dei giovani, tuttavia, non dimostra un interesse concreto per le formazioni transitorie.

 

Il 60% dei 14-16enni che vorrebbero iniziare una formazione di questo tipo infatti non ha ancora effettuato l’iscrizione (2020: 65%, 2019: 53%).

Chi opta per una soluzione transitoria al termine della scuola dell’obbligo lo fa per le ragioni più disparate (altro: 31%). Molti, ad esempio, desiderano imparare una lingua nazionale oppure migliorare le proprie note finali. Altri invece non hanno trovato un posto di tirocinio adeguato (16%) o vogliono semplicemente prendere del tempo per sé (17%). Anche nelle risposte a questa domanda le percentuali si sono mantenute relativamente stabili rispetto agli anni precedenti. Nella riflessione sulla scelta di iniziare un anno intermedio per il 15% degli intervistati la crisi del coronavirus è stata determinante.

Già un giovane su due ha ricevuto una conferma definitiva per i suoi piani che riguardano l’anno intermedio (2021: 49%, 2020: 52%, 2019: 51%).

Al termine dell’anno intermedio o della formazione transitoria, la maggior parte dei giovani vorrebbe svolgere un tirocinio (48% nel primo caso, 61% nel secondo). Anche il percorso formativo generale però rappresenta un’opzione per quasi un ragazzo su cinque (rispettivamente 23% e 19%).

Offerta di posti di tirocinio da parte delle aziende

Offerta di posti di tirocinio

Anche nel 2021 degli 87’786 posti di tirocinio offerti la maggior parte fanno capo ai settori della sanità e dell’assistenza sociale, del commercio, dell’edilizia e delle attività manifatturiere. I settori con meno di 2000 posti di tirocinio sono stati inseriti nella categoria «altri settori».

Negli ultimi tre anni i settori con il maggior numero di posti hanno aumentato la propria offerta. I posti sono in crescita anche nella pubblica amministrazione.

Si registra invece un calo nel settore dei trasporti e nella categoria «altri settori».

Rispetto all’anno precedente nel 2021 l’offerta nell’edilizia è stata di nuovo fortemente incrementata, mentre nel breve termine le libere professioni hanno segnato un calo.

 

 

Sul totale dei posti di tirocinio offerti, 8’904 sono CFP (10%), mentre 77’290 sono AFC (88%). Dal 2018 la percentuale di posti CFP è aumentata di 3 punti percentuali mentre quella dei posti AFC è diminuita di 5 punti percentuali.

Di tutti i posti di tirocinio offerti nel 2021 l’81% è stato assegnato nella Svizzera tedesca, il 16% nella Svizzera francese e il 3% nella Svizzera italiana. Questa ripartizione nelle regioni linguistiche si è mantenuta relativamente stabile nel tempo.

Complessivamente nel 2021 l’offerta di posti di tirocinio è stata simile a quella dell’anno precedente (2021: 87’786, 2020: 87’496). Se nel 2021 venissero firmati altrettanti contratti di tirocinio come nel 2020 (UST: 75’883), secondo l’indagine e le relative stime l’offerta supererebbe nuovamente la domanda.

Posti assegnati

Tra marzo e aprile 2021 è stato possibile assegnare il 63% dei posti di tirocinio disponibili, un valore simile a quello registrato nello stesso periodo degli anni precedenti (2018: 70%, 2019: 67%, 2020: 66%). A breve termine vi è un lieve calo di 3 punti percentuali, probabilmente riconducibile alle attuali difficoltà nel reclutamento di nuovi apprendisti. Tuttavia, il valore risulta in diminuzione costante già dal 2018.

La percentuale di posti di tirocinio assegnati già nella primavera del 2021 varia notevolmente da un settore all’altro: ad esempio molti posti nei servizi finanziari e assicurativi e nel settore dell’informazione e della comunicazione sono già occupati.

 

Tra marzo e aprile 2021 sono invece rimasti vacanti numerosi posti di tirocinio nel settore alberghiero e della ristorazione e nell’edilizia.

Negli anni il numero di posti già assegnati nei settori con una maggiore offerta si mantiene sostanzialmente stabile. Tuttavia si registra un calo in alcuni settori, come in quello alberghiero e della ristorazione e nell’edilizia.

Il valore misurato in questi ultimi settori è superiore ai valori di riferimento della task force «Prospettive tirocinio». Ciò è dovuto probabilmente al fatto che le procedure di firma dei contratti o di registrazione nei sistemi cantonali non si sono ancora concluse.

Variazione dell’offerta di posti di tirocinio

La maggior parte delle aziende intervistate (74%) dichiara di aver mantenuto costante l’offerta di posti di tirocinio rispetto all’anno precedente. Il 12% ha invece offerto un numero maggiore di posti, mentre l’8% ha ridotto la propria offerta. Non vi sono scostamenti rispetto ai valori degli anni precedenti (2018: 63%, 2019: 71%, 2020: 71%, 2021: 74%). Nonostante la pandemia di coronavirus, la situazione sul mercato dei posti di tirocinio non sembra aver subìto conseguenze negative sul piano dell’offerta.

La situazione nei diversi settori, rappresentata qui di seguito, si presenta piuttosto omogenea. Si riscontrano però differenze significative nei dati provenienti dalle diverse regioni linguistiche: anche nel 2021 nella Svizzera italiana ci sono stati cambiamenti più marcati. Le aziende della Svizzera italiana dichiarano più spesso di aver messo a disposizione meno posti di tirocinio rispetto a quelle della Svizzera tedesca e francese (DCH: 7%, FCH, 8%, ICH: 15%) e scelgono molto più spesso l’opzione «nessuna risposta» (DCH: 5%, FCH: 11%, ICH: 24%).

 

Sia per quanto riguarda i motivi che portano a un maggior numero di posti sia quelli che ne determinano una riduzione, viene quasi sempre argomentato che l’offerta di posti di tirocinio cambia semplicemente di anno in anno, senza una ragione particolare.

Come negli anni precedenti, tra i motivi che giustificano l’aumento dei posti di tirocinio le aziende citano l’impegno a formare nuove leve, che continua ad aumentare (2019: 34%, 2020: 39%, 2021: 41%). Un altro motivo è la forte domanda di posti di tirocinio (2019: 17%, 2020: 14%, 2021: 16%), così come l’intenzione di offrire delle prospettive nonostante la crisi dovuta al coronavirus (15%).

Tra le ragioni che hanno portato a ridurre i posti di tirocinio vengono spesso menzionate le ristrutturazioni aziendali (2020: 22%, 2021: 22%), ma per una parte crescente delle aziende anche la situazione economica ha avuto un ruolo determinante (2018: 20%, 2019: 13%, 2020: 16%, 2021: 25%).

Il 55% delle aziende che offrono posti di tirocinio propone anche la possibilità di conseguire la maturità professionale durante la formazione. Si tratta di una percentuale nettamente superiore a quella dei primi due anni in cui si è svolto il rilevamento ma non molto inferiore rispetto all’anno precedente (2018/2019: 44%, 2020: 57%).

Tra le aziende che offrono questa possibilità anche nel 2021 sono particolarmente numerose quelle con più di 100 collaboratori (2-9 collaboratori: 45%, 10-100 collaboratori: 60%, 100+ collaboratori: 84%) e quelle attive nei settori secondario e terziario (settore primario: 25%, settore secondario: 56%, settore terziario: 57%).

Scheda tecnica

Nota bene:

I valori indicati nello studio sono frutto di stime. I risultati dei campioni sono stati stimati sul totale degli intervistati.

Per quanto riguarda i giovani, le stime si basano sui ragazzi che hanno frequentato l’8a classe nell’anno precedente, secondo la statistica dell’UST sulle persone in formazione.

Per quanto riguarda le imprese, le stime si basano sui dati delle iscrizioni alla formazione professionale di base dell’anno precedente (UST). I dati relativi alle stime sono riportati nella versione integrale del rapporto di ricerca relativo al progetto.

Giovani:

  • Gruppo target: cittadini residenti di età compresa tra i 14 e i 16 anni
  • Fonti degli indirizzi: base di campionamento (Ufficio federale di statistica)
  • Metodo del sondaggio: sondaggio scritto (online)
  • Periodo del sondaggio: 22.02. – 15.04.2021
  • Totale degli intervistati: N = 11’015
  • Totale dei partecipanti: N = 7’021 (davanti della transizione: N = 3290)
  • Margine di errore: ± 1.2% (± 1.8) in caso di 50/50 e 95% di probabilità
  • Risorse impiegate: 64%
  • Ponderazione: primo livello: numero di giovani per Cantone; secondo livello: età e sesso correlati per Cantone

Imprese:

  • Gruppo target: aziende con almeno 2 collaboratori
  • Fonti degli indirizzi: registro delle imprese (Ufficio federale di statistica)
  • Metodo del sondaggio: sondaggio scritto (online/cartaceo)
  • Periodo del sondaggio: 25.02 – 18.04.2021
  • Totale degli intervistati: N = 7’833
  • Totale dei partecipanti: N = 4’840
  • Margine di errore: ± 1.4% in caso di 50/50 e 95% di probabilità
  • Risorse impiegate: 64%
  • Ponderazione: regione linguistica, grandezza dell’azienda, ripartizione NOGA

Team di progetto gfs.bern

Lukas Golder: politologo e massmediologo

Martina Mousson: politologo

Aaron Venetz: politologo

Tobias Keller: politologo

 

Consulenza esterna

Prof. Dr. Stefan C. Wolter, professore di economia della formazione presso l’Università di Berna